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A durate

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E' tornato il vento
dei centoventigiorni
occhi di diluvio
universale
amore sacrificale
che non finisce d'iniziare
-tempo penultimo-questo.

Ti mandai a dire:

-Si sono riempite le fontanelle,

i morbidi pianori,

sulle teste dei bimbini-

hai mai toccato

quei vuoti tra le dita?

Ora che accenni

a restare

sono scomparsi

I ragazzi salgono le scale

e tu devasti lo sguardo

neghi lo scatto-ma

comanda l'll tempo


Porto le ninive sotto il seno,
come mettere il mondo
tra i solchi di un bambino,
negli occhi trine nere

ricamate
come testimoni emozionati
una rete di speranza

l'arpa eolica
una resa viva,
nella foresta di orologi,
salva,brillante d'acqua
dell'Io, l'argine alla deriva,
di gesti nascosti.
Trema
l'oro del cuore
nel canestro di dolore
giro a durate le braccia
nei secchi di lino

i semi fin giù,
e sollevo le mani,
lucenti
a quel dio
che di noi
ha bisogno
per fare
miracoli

 Amina Narimi - 30/11/2012 02:44:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Gian Maria le sue parole sono importanti,la ringrazio dello stesso cuore con cui ho scritto le mie

 Gian Maria Turi - 29/11/2012 22:22:00 [ leggi altri commenti di Gian Maria Turi » ]

Bellissima! e verissima secondo me la chiusa:
... quel dio
che di noi
ha bisogno
per fare
miracoli
Da farci su un dibattito teologico... :)

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